Page 5 - L'Acqua Muta, l'Acqua Nuova, l'Acqua Rubata
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Francesco Altimari
L’Acqua Muta, l’Acqua Nuova, l’Acqua Rubata:
su alcuni antichi riti “pasquali” in Arbëria e nell’Area Mediterranea
1. Premessa
Per ricordare ad un anno dalla sua scomparsa la figura di Gianni Belluscio ed
evidenziare l’apprezzato contributo da lui portato avanti, in oltre un trentennio di
fruttuosa, approfondita ed appassionata Attività scientifiche e culturali in tanti ambiti degli studi
albanologici, ci è sembrato doveroso, nello spirito della comune iniziativa editoriale
intrapresa con i colleghi Luciano Romito e Spartaco Capogreco e fatta propria dal
nostro Dipartimento, di indirizzare il nostro invito agli amici e ai colleghi che hanno
avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le qualità umane e scientifiche, a
collaborare a questa raccolta di studi che si presenta ad ampio spettro, proprio per
rispecchiare l’ampiezza di questo suo vasto e appassionato impegno scientifico,
spesso transdisciplinare, che andava anche oltre l’albanologia, non trascurando
frequenti e proficue incursioni - non solo linguistiche - in campi ad essi comunque
sempre interrelati.
Nello spirito di sodale e sentita partecipazione personale e collettiva a questa
miscellanea, desidero condividere con voi i primi risultati di un’indagine di cui mi
sono occupato proprio all’inizio di quella lunga “sospensione” che definirei
atemporale, impostaci dall’emergenza pandemica, all’alba della primavera del 2021
e che nel tempo si è ampliata, assumendo tratti di collegialità, a testimonianza della
natura della ricerca che in piena sintonia abbiamo condotto sul nostro, di Gianni e
mio, mondo arbëresh, da entrambi costantemente posto al centro del comune
interesse e del comune impegno, culturali e intellettuali prima che scientifici. Quella
mia esperienza iniziava, intercettando successivamente il tema di un rito particolare
legato al culto dell’acqua che, attestato in ambito arbëresh, ricorre in un momento
speciale del “tempo sacro” e cioè la notte tra il Sabato Santo – significativamente
denominato anche “il Sabato del Silenzio” – e la Domenica di Pasqua, nello stesso
momento che, per gli imperscrutabili misteri del destino, ha segnato anche l’epilogo
drammatico della vicenda esistenziale di Gianni, seguito due giorni dopo da quello
di sua moglie Giusi.
Anche per questa ragione le pagine che seguono sono dedicate alla memoria di
Gianni: esse riprendono le annotazioni raccolte in quella prima fase della mia ricerca,
la quale pur investigando il mondo arbëresh, si è poi ampliata oltrepassando i confini
della nostra disciplina, giacché il momento sacrale in parola rappresenta una pratica
rituale. identificata, a seconda del periodo in cui viene rievocata, con le definizioni
di Acqua muta, Acqua nuova o Acqua rubata - che è tutt’ora viva non solo in alcune
comunità calabresi e albanesi di Calabria, ma anche in altre del Mediterraneo, come
in Sardegna e nei Balcani, che la documentano seppure in forme diversificate e con