Page 8 - L'Acqua Muta, l'Acqua Nuova, l'Acqua Rubata
P. 8

Francesco Altimari



            ujët e pafoltur . Esso è poi largamente attestato in ambito ellenofono  , sia nella Grecia
                           8
                                                                                         9
            insulare che in quella peninsulare, dove viene identificato come ”το αμίλητο νερό“
            (‘acqua senza parola’) o come “το κλεμμένο νερό” (‘acqua rubata’) , ma anche in
                                                                                           10
            regioni un tempo ellenofone  e  fuori  della Grecia,  come il Ponto ,  nell’odierna
                                                                                           11
            Turchia. Questo rito è comunemente riconosciuto in gran parte della Grecia odierna
            con l’espressione ”το αμίλητο νερό“ che identifica soprattutto la vigilia (23 giugno)
            della festa di San Giovanni Battista, in apertura del solstizio d’estate; in talune aree
            dell’Epiro - sia di etnia arumena come Tzoumerika che di etnia greca, come Arta -
            esso è noto anche come “Το κλεμμένο νερό” (‘l’acqua rubata’) che viene però celebrato
            la vigilia di Natale (23 dicembre) e in talune località anche richiamato e raccordato
            alla vigilia della Epifania (o Teofania).
            Tra  gli  altri  momenti festivi a cui  in  ambito  ellenico  questo  rito  può essere
            storicamente abbinato vengono ricordati  anche  il Carnevale, la  vigilia delle feste
            religiose di S. Teodoro (ultimo sabato di giugno) e di S. Giorgio (22 aprile), così come
            la notte del 1° maggio e quella dell’Ascensione, come anche la vigilia del Capodanno,
            coincidente nella tradizione ortodossa con la festa di San Basilio .
                                                                                      12
            Tutto ciò legittima l’ipotesi secondo cui questa arcaica ritualità vanti una matrice
            comune, in origine sicuramente precristiana e successivamente in epoca bizantina
            confluita per sincretismo all’interno della chiesa ortodossa: questa comune matrice
            sarebbe alla base delle diverse varianti calendariali sin qui registrate, non essendoci
            esclusiva corrispondenza neppure all’interno dello st esso territorio nazionale, come
            nel caso della Grecia, con la sola festività ortodossa di riferimento, se non quella
            primaria, della vigilia di San Giovanni Battista (23 giugno), a cui rinvia questo rito
            anche a feste diverse  nei vari contesti territoriali ellenofoni.


            l’informatore che gli fornì questa informazione era originario del villaggio ciamo di Margëlliç, oggi entro i
            confini della Grecia.
            8  “Ujë pafoljturë” (‘ το αμίλητο νερό’) è attestato per la parlata arvanita di bšloj (in arvanitika: Bljùshtë) da
            Titos Jochalas, Ευβοια. Τα Αρβανίτικα, Εκδοσεις Πατακη, Αθηνα 2002, p.557.
            9  Attestazioni di questo rito si rintracciano un po’ dappertutto oggi in Grecia, sia nella sua parte insulare (es.
            Nasso, Mitilene, Eubea, Siro, Chios, Creta, ecc.), sia nella sua parte peninsulare (es. Peloponneso, Tessaglia,
            Macedonia), cf. Γεώργ. Ν. Αικατερινίδης, «Χρήσις και σημασία του “αμίλητου νερού” εις τον βίον του λαού»,
            Επετηρίς του Λαογραφικού Αρχείου, τόμ. ΙΕ’-ΙΣΤ’, Εν Αθήναις 1964. Ritroviamo nel saggio già citato di Γεώργ.
            Ν. Αικατερινίδης, ampie e interessanti corrispondenze anche in contesto ellenofono, in connessione al rito
            denominato “το αμίλητο νερό” (“acqua muta o silenziosa”) celebrato in coincidenza con la vigilia della festa di
            San Giovanni Battista, il 23 giugno. A S. Giovanni (‘Αγιάννης’) collegando la figura di questo santo a simboli
            legati alla finalità o alle modalità di svolgimento del rito stesso di tale festa nelle diverse regioni, si aggiungono
            una serie di epiteti riferiti alle diverse pratiche rituali associate alla festa: “Κλήδονας”con riferimento alle
            pratiche divinatorie, «Ριγανά»  perché la mattina del giorno di S. Giovanni, prima che il sole "sorgesse", tutte
            le massaie correvano nei campi a raccogliere origano, ο Λαμπαδιάρης ή Φουγγαρίτης» per via dei fuochi rituali
            che venivano accesi con gli sterpi recuperati nelle campagne la notte di questa veglia speciale.
            10  Μήτρος Παππάς (2003), «Το κλεμμένο νερό των Χριστουγέννων», Τζουμερκιώτικα Χρονικά, τεύχ. 40, Μάιος.

            11   Γεώργ.  Ν.  Αικατερινίδης  (1964),  «Χρήσις  και  σημασία  του  “αμίλητου  νερού”  εις  τον  βίον  του  λαού»,
            Επετηρίς του Λαογραφικού Αρχείου, τόμ. ΙΕ’-ΙΣΤ’, Εν Αθήναις. Nel Ponto tale rito aveva come momenti
            centrali in alternativa o la veglia di Capodanno – corrispondente nel calendario ortodosso alla vigilia della
            festa di San Basilio – o la vigilia di San Giovanni Battista.

            12  cf. Γεώργ. Ν. Αικατερινίδης (1964), op. cit., p.61.
   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13