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Palermo, Biblioteca "A. Bombace"

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La Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” ha sede nello storico complesso monumentale del Collegio Massimo dei Gesuiti e della chiesa barocca di Santa Maria della Grotta, e si apre con la sua facciata tardo cinquecentesca sull’antico “Cassaro”, oggi Corso Vittorio Emanuele.
Istituito dai Gesuiti nel 1588, il Collegio Massimo fu centro studi e di formazione giovanile, convitto per i ragazzi e sede di congregazioni laiche. Nella sala detta S. Luigi si riuniva la Congregazione della Madonna del Fervore: il santo vi è dipinto in un angolo del soffitto a lato dell’affresco centrale di Domenico La Bruna 1720-1730 ca, raffigurante la Gloria della Madonna del Fervore, con la SS. Trinità e santi gesuiti in adorazione.
Fin dal 1682 l’edificio accoglieva anche “una libreria ad uso domestico della Compagnia di Gesù”, in cui erano conservate numerose opere di teologia, scienze e diritto.
Nel 1767 con l’espulsione dei Gesuiti dal Regno delle due Sicilie il collegio fu definitivamente chiuso, ma la sua storia doveva in altro modo continuare.
Nel 1782 vi veniva infatti inaugurata la Real Biblioteca, voluta da Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia, con regio decreto del 1778, come biblioteca pubblica di ampie proporzioni e ben provveduta, degna di gareggiare con la Biblioteca civica istituita per volere del Senato palermitano nel 1775. L’architetto Venanzio Marvuglia nel 1779 ne curò l’impianto e la decorazione della sala di lettura, situata nel sontuoso salone del primo piano, già destinato dai padri Gesuiti alle attività ricreative e celebrative: un soffitto a riquadri con rosoni dorati e una scaffalatura lignea a due livelli tutt’intorno alle pareti rendevano l’ambiente elegante ed austero.
Fondatore e padre della biblioteca regia è da tutti considerato Gabriele Lancillotto Castelli, principe di Torremuzza, che riunì in essa il nucleo storico di opere possedute dalla libreria della Compagnia di Gesù, la sua personale raccolta di volumi, in particolare opere di storia e numismatica, e altre raccolte provenienti da altre case gesuitiche di Palermo e del Val di Mazara, complessivamente circa diecimila volumi. A lui è dedicato un bassorilievo, eseguito da Ignazio Marabitti nel 1793 e oggi posto nella sala destinata alla distribuzione dei libri.
Alla biblioteca era annesso il museo Salnitriano, fondato nel 1730 dal gesuita Ignazio Salnitro, primo museo palermitano di arte e scienze naturali con la raccolta di erbe e piante di Sicilia.
Il primo direttore della biblioteca e del museo fu il padre teatino Joseph Sterzinger, uomo di grande erudizione e conoscenze bibliografiche che diresse la biblioteca fino al 1804 e ne incrementò le raccolte fino a raggiungere un totale di trentamila volumi.
Nel 1805, e fino al 1859, ne ripresero possesso i padri Gesuiti, essa conservò il titolo di Real Biblioteca e continuò ad essere aperta al pubblico, per disposizione del governo borbonico, che le destinò anche una somma annua di “246 onze” per l’acquisto di nuove opere, ma la biblioteca non ebbe più il lustro di un tempo.
Nel periodo delle riforme costituzionali e dei moti rivoluzionari l’edificio fu teatro di vari eventi storici: nella notte del 12 luglio del 1812 i baroni riuniti nella sala di lettura proclamarono l’abolizione dei privilegi feudali, nel 1820 nella stessa sala la Giunta rivoluzionaria teneva le sue deliberazioni; nel 1848 fu presa d’assalto dai rivoluzionari e per miracolo “scampò alle fiamme”.
Nell’agosto del 1848 fu nuovamente tolta ai Gesuiti dal Comitato di Governo presieduto da Ruggero Settimo e prese il titolo di Biblioteca nazionale, ma dal luglio del 1849 fu di nuovo restituita a loro.
Nel 1860 a seguito degli eventi che portarono all’Unità d’Italia i Gesuiti furono espulsi per la terza volta e la Biblioteca, dotata di un nuovo organico, divenne definitivamente Biblioteca Nazionale di Palermo. Il suo patrimonio si arricchì progressivamente delle raccolte librarie, circa settantamila volumi, provenienti dalle biblioteche di 18 conventi, Agostiniani, Basiliani, Benedettini, Carmelitani, Domenicani, Francescani, Gregoriani, incamerate dopo la soppressione degli ordini religiosi nel 1867. Tra questi notevole è il fondo proveniente dall’abbazia di San Martino delle Scale comprendente circa 90 manoscritti con miniature di scuola meridionale, napoletana e siciliana, e alcuni di scuola franco-fiamminga. Degno di nota è anche il fondo di manoscritti depositato nel 1935, proveniente dal Museo archeologico di Palermo, che comprende tra gli altri il codice greco miniato noto come “Bibbia della regina Costanza” e il ricco carteggio dello storico Michele Amari. Assai prezioso anche il tabulario di Santa Maria Nuova di Monreale affidato alla biblioteca nel 1939 dalla Soprintendenza bibliografica per la Sicilia occidentale, comprendente 345 documenti emanati da sovrani ed autorità ecclesiastiche tra il 1183 e il 1770. La biblioteca ha acquisito, inoltre, per dono o per acquisto anche le raccolte librarie di rinomati letterati, giuristi e politici e per diritto di stampa le pubblicazioni edite a Palermo.
Per adeguare i locali alle esigenze della nuova biblioteca nel 1928 si pensò di smantellare la Chiesa di Santa Maria della Grotta, che mostrava già segni di cedimento: se ne dispersero sculture, pitture, marmi e ogni arredo della stessa e nel 1953 nello spazio lasciato vuoto lungo la navata centrale fu innalzata una struttura di dodici piani, interamente metallica, progettata come magazzino librario.
Nel 1943 il complesso aveva per altro subìto un grave bombardamento, che colpì il lato dell’edificio lungo vicolo del Giusino e la sala di lettura, sventrandola e danneggiando irreparabilmente la scaffalatura lignea addossata alle pareti, con parte dei volumi in essa contenuti, e il soffitto, che fu rifatto sul modello di quello dell’architetto Marvuglia.
Dal 1977, a seguito dell’assegnazione alla Regione siciliana delle competenze in materia di beni librari ed archivistici, la biblioteca ha assunto la denominazione di Biblioteca centrale della Regione siciliana e nel 2004 è stata dedicata ad Alberto Bombace primo direttore generale dell’appena istituito Assessorato dei Beni culturali e ambientali e della Pubblica Istruzione, che le diede nuovo impulso, istituendovi un Laboratorio di restauro e la microfilmoteca regionale, e promovendo la partecipazione delle biblioteche regionali siciliane al Servizio Bibliotecario Nazionale. Dal 1990 è sede del Polo regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale e partecipa alla catalogazione condivisa in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico di Roma e tutte le altre biblioteche del territorio nazionale, che aderiscono al progetto del catalogo collettivo on-line. Il Polo regionale è formato dalle biblioteche regionali di Palermo, Catania, Messina e Agrigento, e da biblioteche comunali e scolastiche, per un totale di 70.
Il suo patrimonio librario vanta oggi quasi 700.000 volumi, comprendente 1.940 manoscritti,1.041 incunabuli, oltre 7.000 edizioni del XVI secolo, stampe, fogli volanti e disegni.
Importante è la raccolta di periodici palermitani, tra i quali tutte le annate del Giornale di Sicilia dal 1861 e il giornale L’Ora, fondato dalla famiglia Florio nel 1900 e chiuso nel 1992, e di altri periodici nazionali ed internazionali dell’800 e del ‘900; numerosi anche i repertori e cataloghi bibliografici italiani e stranieri. In Emeroteca è possibile visionare i quotidiani del mese in corso e i periodici italiani e stranieri degli ultimi sei mesi.
Indirizzo:
C.so Vittorio Emanuele 429/431 - PALERMO

Telefono:  

091 7077642 
Fax:
091 7077644

E. mail:

bcrs@regione.sicilia.it

Sito Internet:

http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale
Servizi ed orario di apertura al pubblico:

Sala di lettura, sala di consultazione, sala cataloghi

dal lunedì al venerdì

8,30 – 19,00
alle 18,45 tutti gli utenti devono avviarsi verso l'uscita

sabato

8,30 – 13,30
alle 13,15 tutti gli utenti devono avviarsi verso l'uscita

Microfilmoteca

dal lunedì al venerdì

8,30 – 18,00
 presentazione ultima richiesta alle 17,30

sabato

8,30 – 13,00
presentazione ultima richiesta alle 12,45

Distribuzione monografie e periodici

dal lunedì al venerdì

8,30 – 18,00
presentazione ultima richiesta alle 17,30

sabato

8,30 – 13,00
presentazione ultima richiesta alle 12,45

Distribuzione Gazzette e Atti Ufficiali, consultazione banche dati giuridiche, emeroteca

dal lunedì al venerdì

8,30 – 18,00
presentazione ultima richiesta alle 17,30

sabato

8,30 – 13,15
presentazione ultima richiesta alle 13,00

Distribuzione manoscritti, stampe, ecc.

dal lunedì al giovedì

8,30 – 18,00
presentazione ultima richiesta alle 17,30

venerdì

8,30 – 13,30
presentazione ultima richiesta alle 13,00

Prestito

dal lunedì al venerdì

8,30 – 18,00
presentazione ultima richiesta alle 17,30

sabato

8,30 – 13,15
presentazione ultima richiesta alle 13,00

Fotoriproduzione

dal lunedì al venerdì

 8,45 – 13,30

martedì e giovedì

14,30 – 17,00

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